In merito ad un articolo pubblicato in data odierna sul Nuovo Quotidiano di Puglia, a firma del Sig. Giovanni Conversano, nel quale sostiene che sulla vicenda Dramè “le responsabilità (qualora ce ne fossero) sarebbero da dividere tra il calciatore e la società per una serie di motivazioni che meriterebbero un’analisi a parte”, ho delle serie difficoltà a poter trovare una logica in questa affermazione. Non riesco ad immaginare quali possano essere le responsabilità di una società se un proprio tesserato, al di fuori dal contesto lavorativo, si rende protagonista di simili comportamenti.

La società annuncia, fin d’ora, che valuterà l’opportunità di procedere in sede civile e penale nei confronti del Sig. Conversano a tutela della propria immagine.