“Ho deciso di smettere questa mia esperienza. La contestazione dei tifosi di domenica scorsa non ha spinto questa mia decisione. Certamente prendo atto di questa contestazione da parte dei tifosi, come non dimentico il loro appoggio per due anni e mezzo. Probabilmente due finali non bastano, noi abbiamo trovato il Lecce in Lega Pro e probabilmente non abbiamo saputo fare il nostro mestiere visto che non abbiamo vinto. Ribadisco che i tifosi non c’entrano nulla con la mia decisione, probabilmente avrei lasciato comunque. In generale c’è un ambiente e una politica che a volte sono ostili.  Sono venuto a Lecce senza avere alcun tipo d’interesse, non ho chiesto e non mi è stato dato niente, quello che ho fatto l’ho fatto per passione. Ora sinceramente mi sono stancato. Da oggi e fino del campionato sarò ancora più vicino e più arrabbiato, calcisticamente parlando, alla squadra perché ha i mezzi per fare un ottimo campionato e raggiungere il traguardo che tutti ci siamo prefissati. Non ci sarà alcuna dimissione, poi il 30 giugno sotto a chi tocca. Non credo che con l’imprenditoria e la politica che c’è a Lecce nessuno verrà a rilevare la società. Sono convinto che la squadra non risentirà affatto di questa situazione, per loro non è cambiato nulla, però, volevo mettere nelle condizioni il territorio di avere quattro mesi per adoperarsi. In questo periodo il mio augurio è che si pensi alla squadra, facendo critiche, ove necessitino, ma che siano costruttive.”