“Quella di Melfi è stata una partita come tante altre, che, purtroppo quest’anno abbiamo perso. Ci ho ragionato spesso sul perché di queste sconfitte. Credo che ogni categoria ha le sue peculiarità che fanno la differenza. Il campionato che disputiamo, a parità di condizione atletica, si basa su 3 punti, che sono l’ignoranza, la furbizia e la concretezza. Se una di queste componenti viene meno ti ritrovi a discutere di battute d’arresto, come è successo a noi. Quando parlo di ignoranza non mi riferisco tanto alla cattiveria agonistica, quanto a dei segnali che si danno alla squadra avversario nel corso della gara, come può essere un pallone buttato in tribuna. L’emblema della furbizia è la gara di ieri sera della Juventus. Senza quel rigore procurato da Morata, andando a contatto con l’avversario, non sarebbe arrivata la vittoria della formazione allenata da Allegri. La concretezza è l’essenza del calcio, se non la butti dentro non vinci. Purtroppo non siamo riusciti ad essere concreti e non parlo solo degli attaccanti, ma di tutta la squadra, che non è riusciti a concretizzare le occasioni che creiamo, come è capito anche a me a Melfi con il colpo di testa. Sicuramente, a mio modo di vedere, siamo stati puniti al di sopra di quelli che sono gli errori commessi. A Melfi siamo stati puniti concedendo ai nostri avversari tre calci d’angolo. Tutto questo non ci fa certo essere rassegnati, ma è uno sprona a fare ancora di più. Domenica ci aspetta la gara con il foggia, che è una partita decisiva. Il Foggia, da quello che si è visto, gioca a viso aperto e sono convinto che faremo bene.”